Presentazione del libro “La pace che ci meritiamo” (19/5/2008 – Carla Guidi)
La F.I.A.P. presenta: “LA PACE CHE CI MERITIAMO” di Carla Guidi, Onyx Editore presso La Casa della Memoria e della Storia Via San Francesco di Sales, 5 Roma (Trastevere) il 19 maggio 2008 alle ore 17.00 |
F.I.A.P. Federazione Italiana Associazioni Partigiane Comitato provinciale Roma Recapiti diretti: telefax: 06/ 5810590 e-mail: federgielle@fastwebnet.it |
Presenta:Vittorio Cimiotta (Direzione Nazionale F.I.A.P.)
Relatori:
Franca Coen già Assessore alle Politiche della Multietnicità del Comune di Roma,
Grazia Pasanisi de’ Foscarini presidente Associazione Nazionale Danneggiati di guerra
Coordina Fabio Galluccio, segretario del Circolo Giustizia e Libertà di Roma
Sarà presente l’autrice.
Leggeà alcuni brani del libro l’attore Salvatore Gioncardi
Servizio fotografico di Vincenza Salvatore
PRESENTAZIONE
Carla Guidi raccoglie, in questo volume, tutta la sua passione per la causa della pace nel mondo. Come solito fare, la struttura poetica di Carla si esprime attraverso vaste e consequenziali strutture poematiche.
La scelta del poema, le deriva da una vocazione prepotente alla sintesi intellettuale di natura antropologica; esprime in tutte le forme a lei congeniali, di conoscenza, le tematiche convergenti su un argomento prescelto.
Il soggetto dominante in questo libro è la pace. L’autrice parte da uno dei più bei film del secondo Novecento: l’Arpa Birmana di Kon Ichikawa, tratto dal romanzo di Michio Tekeyama. La descrizione del film è usata dall’autrice come introduzione ai suoi poemetti; il protagonista Mizushima, soldato e musicista, diviene il simbolo dell’opposizione alla violenza lungo l’inferno della guerra. Il drammatico Don Chisciotte contemporaneo è convinto che per sedare la tragedia bellica basti “l’elegia musicale, il canto straziante ma consapevole di chi si assume in prima persona la responsabilità sociale della guerra”.
Carla Guidi, come ascoltando il suono, religioso e metallico dell’arpa, ne segue le note ondose della colonna sonora, elenca poeticamente i mali che compongono il corpo reale della Devastazione della guerra: “Il corpo e l’anima venduti per poco / nelle tempeste monetarie e nei flussi migratori, /come un inferno annunciato / nei cambiamenti climatici e nei disastri / ambientali, previsti ed ignorati, /nelle guerre per il controllo della terra / e di risorse vitali, stermini di massa, / schiavitù endemiche, morti di lavoro.”
La poetessa con le sue sequenze di indignazione e di dolore, continua a denunciare in tutti i componimenti, i guasti procurati dalle prepotenze e dalla violenza dei pochi, contro le diffuse purezze dei giovani e dei bambini: “le donne e gli animali/chiusi nella stessa gabbia, / riposti sugli altari in effige / ma utilizzati in cucina.”
La costruzione dei poemi, pur essendo densa di racconto storico, mai decorativo però, offre una vivacità di linee portanti in versi che scandiscono gli eventi con uno stile lucido e disinvolto.
Questo libro coinvolge e invita, in maniera quasi festosa, a farsi leggere; tanto è vero che alla fine della lettura mi ha suggerito uno slogan di gergo studentesco: “Puliamo con la pace, questa sporca guerra”.
Vito Riviello
“PERCHE’ TANTA DISTRUZIONE….”
Questo mio libro sulla Pace vuol rendere omaggio ad un grande regista, autore di un film che ha influenzato notevolmente la mia vita, un film che ho visto in televisione sicuramente dopo il 1956, l’anno di produzione, ma non ricordo che anno fosse, ero ancora una bambina. Però già da allora, si è impresso nella mia mente, influenzando la mia vita, ponendomi domande e facendomi “sentire” cos’è l’essenza dell’Arte e cosa veramente vuol dire rifiutare guerra e violenza; rifiutare quella rabbia e quella paura che ancora si respirava nell’aria negli anni ’60, anche se congelata in rapporti di forza ed umana follia, appena sepolta sotto un sottile strato di buone maniere e velate ipocrisie. Questo mondo allora mi faceva sgomento, ero alla ricerca di una strada di “verità”…
L’ARPA BIRMANA – Leone d’Oro mancato al Festival di Venezia, è il capolavoro di Kon Ichikawa, tratto dal romanzo di Michio Tekeyama.
Casa della Memoria e della Storia
Tel. 06 6876543, [www.casadellamemoria.culturaroma.it]