Cronologia degli anni ’78 – ’85
Premessa alla cronologia degli anni ’78 – ’85
La Presidenza della Repubblica di Sandro Pertini è stata una delle più difficili e qualificate della storia italiana. Ha realizzato la missione “di risvegliare le coscienze addormentate”, di restituire credibilità alle istituzioni e speranza al popolo italiano. L’Italia era da tempo attraversata da ricorrenti crisi politiche, economiche e sociali. Le istituzioni apparivano indebolite da comportamenti infedeli del ceto politico ed amministrativo. Dilagava la corruzione e la concussione. Il Terrorismo e le organizzazioni criminali si esprimevano con estrema crudeltà e senza tregua. Le calamità naturali e le speculazioni avevano assunto una gravità senza limiti.
Sandro Pertini succedeva a Giovanni Leone dimessosi sull’onda dello scandalo Lockheed. Ma la crisi italiana serpeggiava già durante i settennati presidenziali precedenti. Aldo Moro era stato assassinato il 9 maggio 1978. Il paese, sconvolto da calamità e scosso senza tregua dal terrorismo, dalle stragi, dalla violenza criminale, da scandali politici, aveva bisogno di figure morali che l’aiutassero a superare la crisi senza incrinare l’unità nazionale, il senso della Patria e della solidarietà. La questione della loggia P2 apparve di grande delicatezza. Troppi funerali. Troppi intrighi. Troppi scandali.
Negli anni della presidenza di Pertini il Quirinale verrà definito “la casa degli italiani” e il Presidente della Repubblica andrà sempre più sommando alla legittimazione parlamentare anche quella popolare. Pertini era percepito dal popolo come un politico diverso da altri politici.
In questo periodo scompaiono molti autorevoli padri della patria repubblicana: Ferruccio Parri, Lelio Basso, Luigi Longo, Ugo La Malfa, Riccardo Lombardi, Pietro Nenni, Giorgio Amendola, Giovanni Gronchi, Umberto Terracini. Scompaiono anche Lina Merlin ed Enrico Berlinguer.
Dal giorno della sua elezione a Presidente si propone di essere “fratello” di tutti gli italiani, di continuare ad essere “compagno” dei lavoratori e dei deboli, di “mantenere un saldo legame con la classe lavoratrice” e con i giovani. Alieno ai formalismi protocollari introduce un nuovo e semplice linguaggio, nuovi comportamenti istituzionali quali la parlamentarizzazione delle crisi, le esternazioni, l’uso sapiente dei mezzi di comunicazione. E’ amato dagli italiani non meno che dalla satira politica e dal giornalismo. Ovunque si rechi è un bagno di folla.
Durante la sua presidenza si compiono svolte politiche molto importanti. Innanzi tutto la fine del “compromesso storico” con la caduta del IV Governo Andreotti. E poi l’incarico di formare il governo, per la prima volta, ad un laico quale Giovanni Spadolini. Ha inizio la fase del cosiddetto governo del pentapartito DC, PSI, PSDI, PRI, PLI che esclude il PCI dalla maggioranza parlamentare. Si realizza l’obiettivo di portare, per la prima volta nella storia repubblicana, un socialista alla guida del Governo. Nell’agosto del 1983 il Governo di Bettino Craxi ottiene la fiducia. Inizia un lungo periodo di stabilità delle istituzioni, di governabilità, di un crescente ruolo internazionale dell’Italia, di efficace lotta all’inflazione.
Sandro Pertini non solo è stato “il Presidente più amato dagli italiani” ma anche il politico italiano più autorevole e conosciuto al mondo dove ha compiuto numerose missioni e visite ufficiali. Le linee guida del suo settennato si possono riassumere così: restituire dignità e stabilità alle istituzioni, difesa della libertà e della giustizia sociale, ancoraggio all’idea di Europa, denuncia di ogni violazione dei diritti umani, ricerca della pace specialmente in medio oriente e nel mediterraneo, condanna delle guerre, richiesta di un disarmo totale e controllato, ansia di consegnare alle giovani generazioni un futuro attraente, lotta alla corruzione e all’illegalità. Con la fine del suo settennato si esaurisce anche la spinta riformatrice propria dei governi di centro-sinistra e prende avvio una inesorabile fase di restaurazione e di compressione dei diritti sociali. Resta nella memoria il suo dire verità perenni con efficace semplicità. L.R.